Quando sono diventata mamma avevo una visione così chiara di come si sarebbe svolta la nostra vita.

Ma le cose non vanno sempre come avevamo pianificato.

Non sapevo che saresti stato tu a insegnarmi.

𝗠𝗶 𝗵𝗮𝗶 𝗶𝗻𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗱 𝗮𝗺𝗮𝗿𝗲.

Non c'è niente che non farei per te. Metterei a nudo ogni ferita che tu abbia mai provato e impedirei a qualsiasi dolore di entrare nella tua preziosa vita, se potessi. Ma so che non posso. Quindi, invece, sarò al tuo fianco per confortarti e riprenderti quando la vita ti metterà al tappeto.

𝗠𝗶 𝗵𝗮𝗶 𝗶𝗻𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗹𝗮 𝗽𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮.

I cambiamenti improvvisi nel tuo programma, quelli che arrivano senza preavviso, possono essere molto stressanti per te. Ho imparato che posso fare cose semplici come darti un promemoria visivo, un avviso di cinque minuti o impostare un timer per aiutarti a essere meno ansioso. Ho imparato come questi pochi minuti extra da parte mia possono aiutarti a migliorare la tua giornata; e ne vale davvero la pena!

𝗠𝗶 𝗵𝗮𝗶 𝗶𝗻𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗱 𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮𝗿𝗲, 𝗮𝗱 𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗮𝘃𝘃𝗲𝗿𝗼.

Ascolto solo il testo della mia canzone preferita, mentre tu riesci ad ascoltare il dettaglio di ogni singolo strumento musicale. Mi hai mostrato che, nella musica, in realtà è meglio essere diversi. La melodia non deve sempre seguire il ritmo.

𝗠𝗶 𝗵𝗮𝗶 𝗶𝗻𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗮 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗮𝗿𝗲 𝗳𝘂𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗮𝗴𝗹𝗶 𝘀𝗰𝗵𝗲𝗺𝗶.

L'autismo a volte può essere impegnativo e talvolta abbiamo bisogno di un piano che ci aiuti nei momenti difficili. Mi hai insegnato a pensare in anticipo e ad anticipare le situazioni stressanti e a preparare strategie in anticipo per aiutarci a superarle.

𝗠𝗶 𝗵𝗮𝗶 𝗶𝗻𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗱 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗿𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝘀𝗼.

Quando sei venuto nel mio mondo, avevi bisogno che io combattessi per te. Immagino che sia un istinto che ci viene dato come madri, ma quando qualcuno cerca di chiudere una porta a nostro figlio, infilarci un piede dentro sembra l'unica opzione. Combatterò per te fino al mio ultimo respiro.

𝗠𝗶 𝗵𝗮𝗶 𝗶𝗻𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝘃𝗮 𝗯𝗲𝗻𝗲, 𝗺𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗲̀ 𝗯𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶.

Quando eri piccolo desideravo così profondamente che tu potessi essere come gli altri bambini del parco giochi, perché non volevo che ti sentissi mai escluso. Conoscevo quella sensazione e quanto faceva male.

Quindi ho cercato di insegnarti come lanciare e prendere una palla, ma non eri interessato. Ti ho iscritto al calcio, ma ho finito per inseguirti in tondo per la pista. Andavamo agli appuntamenti di gioco e mentre gli altri bambini giocavano insieme, tu correvi da una stanza all'altra a guardare i ventilatori a soffitto.

Poi un giorno hai iniziato a suonare la canzone che tuo padre aveva suonato la sera prima al pianoforte. Abbiamo trovato un insegnante e abbiamo appreso che questo strumento ha effettivamente destato il tuo interesse. Guardandoti suonare, ho capito che non saresti mai stato destinato a essere come chiunque altro.

Mi dispiace di aver passato così tanto tempo a cercare di aiutarti ad adattarti. Ora so che non eri destinato a farlo. Sei esattamente chi dovresti essere. Tu sei perfetto.

Grazie per avermi reso una persona migliore ed essere il mio miglior insegnante.

@Tina Velazquez